Tra social, fake news e censura: Chiara Piotto ci racconta il mondo del giornalismo
Fare buona informazione, mantenendo uno sguardo obiettivo sulla realtà, è un compito nobile nei confronti della comunità tutta e difficile allo stesso tempo. Sì, perché la ricerca del sensazionalismo e del click-bait sono sempre dietro l’angolo; e tuttavia non è nulla di nuovo. Con questa puntata Chiara Piotto ci ha condotto nel fantastico mondo del giornalismo.
Partiamo dalla nostra ospite: Chiara Piotto è giornalista di Sky TG24 e corrispondente italiana a Parigi. Il suo è stato un percorso piuttosto variegato e, data la sua esperienza nel campo, ci ha fornito molti spunti interessanti non solo riguardo la sua formazione e il suo percorso, ma anche per chi volesse intraprendere la stessa strada professionale. Oggigiorno per i giornalisti, specie quelli in erba, è fondamentale essere flessibili circa il medium attraverso cui comunicano – consigliando loro di sperimentare per acquisire più esperienza possibile – ed essere dinamici sui social.
Questi ultimi infatti non sono più scissi dall’attività giornalistica bensì ne sono una parte integrante. Non ho potuto fare a meno di aprire questo vaso di Pandora, chiedendole se l’informazione trasmessa tramite i social non sia succube di logiche e algoritmi che sovrastano l’informazione di qualità favorendo, ad esempio, news più sintetiche pervase da click-bait.
In realtà, come mi ha fatto notare Chiara, questi elementi non sono affatto inediti nel giornalismo: si pensi alla televisione e alla ricerca continua dell’audience. Fare del sensazionalismo, semplificando gli argomenti e i concetti per renderli più intriganti e curiosi è una dinamica che esiste da sempre.
I social non sono una semplificazione che impoverisce l’informazione ma un’alternativa
La differenza è che sui social la comunicazione è circolare, a differenza dei media tradizionali che si basano su una comunicazione monodirezionale. Significa che sui social non c’è un filtro tra il comunicatore e chi riceve quell’informazione perché tutti hanno, potenzialmente, una voce.
Io vi ho già spoilerato abbastanza di questa puntata: posso solo dirvi che, tra le altre domande a cui mi ha gentilmente risposto Chiara, una di queste è stata: “è giusto censurare chi divulga fake news?”. Con questa puntata speriamo di stimolare riflessioni e dibattiti costruttivi perché sono istanze che ci riguardano da molto vicino.
Quindi, a luci spente ho capito che…
Per non sopperire di fronte all’abbondanza di informazioni ambigue o del tutto false che circolano in rete è importante continuare ad affinare il proprio senso critico, cercando di non abbandonarci all’impulso di amplificarne la circolazione solo perché ci indignano. Informarsi è un allenamento costante che può solo arricchirci.