
Dove i giovani costruiscono la pace: Franco Vaccari ci racconta Rondine
Franco Vaccari è fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, organizzazione internazionale che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto.
Ospite della sesta puntata di Lights OFF è il Franco Vaccari, il fondatore e presidente di Rondine, Cittadella della Pace. Il progetto “Rondine” è stato creato nel 1997 da un gruppo di giovani professori, che decisero di accogliere nel borgo di Rondine cinque giovani provenienti dalla Cecenia e dalla Russia per far completare i loro studi universitari interrotti a causa della guerra fra i due stati. L’idea era quella di seguire l’esempio di Don Milani e quello che aveva fatto a metà degli anni cinquanta durante il suo esilio nel piccolo borgo di Barbiana, ma con un impronta più laica.
Cosa la spinge a battersi così fortemente per la pace e l’integrazione?
Beh è una domanda semplice e difficile, una prima risposta è tautologica: si fa ma non si sa perché, però ci si crede. Più si va avanti e più si trovano motivi per far qualcosa, no?
Oggi, nel borgo di Rondine (a pochi chilometri da Arezzo), ogni giorno, giovani tra i 24 e i 28 anni provenienti da Paesi attualmente in guerra o con situazioni di conflitto imparano a convivere con il proprio nemico e a scoprire il dialogo con la persona.
Il valore dell’iniziativa ha fruttato nel 2015 la candidatura italiana al Premio Nobel per la Pace e ha portato alla progettazione e realizzazione della prima esperienza di Quarto Anno d’Eccellenza (rivolta agli studenti della Scuola Superiore di secondo grado) svolta sul territorio nazionale e riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) come percorso di sperimentazione per l’innovazione didattica.
Quindi, a luce spente ho capito che…
Il bene genera bene. La chiacchierata con il professor Vaccari è stata molto illuminante in questo senso. Innanzitutto, dalle sue parole si percepisce il grande entusiasmo disinteressato che ogni giorno mette nel guidare questa iniziativa. Ed è forse proprio per questo che Rondine attira annualmente tantissimi giovani.
Trovo d’ispirazione poter avvicinare giovani italiani ad una dimensione globale e ricordare che il conflitto sia spesso dettato da logiche che esulano dai principi di umanità e amore per il prossimo.
Perché alla fine, oltre alla guerra, siamo tutti giovani ragazzi alla ricerca del nostro posto nel mondo.