
Giustizia a portata di click: Francesca Florio ci racconta “Dai miei legali”
Dai miei legali è una piattaforma che permette di fissare, sempre attraverso la stessa cifra – uguale per qualsiasi ambito – una consulenza con gli avvocati che vi collaborano, agevolando il primo incontro tra i professionisti e i cittadini: questi ultimi infatti sono spesso intimoriti dalle consulenze classiche, di cui si conosce il prezzo solo a seduta terminata e per questo molti divengono restii a rivolgersi ad un legale. L’obiettivo è velocizzare e semplificare un servizio fondamentale per chiunque ne abbia bisogno.
Perché è una persona che arriva a una certa età che crede ciecamente che per separarsi sia necessaria la volontà dell’altro coniuge, che quindi per anni è stata sottoposta a degli abusi di vario genere, è rimasta intrappolata in una relazione che non voleva rendersi conto? Perché le manca un’informazione basilare, un’informazione che dovrebbe essere accessibile a tutti.
Ed è stata anche questa volontà di avvicinare il diritto a più persone possibili che l’ha spinta a fare divulgazione sui social.
Per questo motivo, in qualità di divulgatrice, con Francesca abbiamo affrontato il tema su come interfacciarsi col mondo dei social, volendo metterci la faccia e, più in generale, delle dinamiche che vi si verificano. Sicuramente bisogna essere emotivamente preparati: inevitabile allora scontrarsi con i commenti (o, più spesso, gli insulti) degli haters che, come spiega Francesca, non sono esenti da provvedimenti giuridici, ma anzi possono ricadere nell’ingiuria o nel reato di diffamazione, a seconda della gravità dei casi. Chi pensa di poter scrivere qualsiasi cosa sui social media non ha ancora ben chiaro che non sono un fantomatico mondo a parte ma una prolunga della realtà: ci riuniamo online così come lo facciamo di persona, e la legge vale anche lì.
Ma haters a parte, bisogna essere anche consapevoli del fatto che, nella maggior parte dei casi, non è semplicissimo intavolare delle discussioni costruttive con utenti che la pensano in modo totalmente diverso da noi, e questo anche per colpa delle echo chambers (camere d’eco) che vengono a formarsi sui social: le persone tendono a circondarsi da altri che la pensano come loro, e ciò non favorisce un dialogo costruttivo. Inevitabilmente, allora, vengono a crearsi delle nette polarizzazioni che finiscono per svilire le tematiche trattate.
E’ importante invece sapersi informare e dialogare anche con chi non la pensa come noi, altrimenti i social si trasformano in un luogo in cui sfogare le proprie frustrazioni e in cui non ci si ascolta veramente.
In conclusione, il consiglio che ci dà Francesca è: probabilmente ciò di cui parleremo non piacerà a tutti, ma non importa. L’importante è essere emotivamente preparati e credere in ciò che si sta facendo e soprattutto realizzarlo con criterio, in buona fede, con la volontà di apportare veramente qualcosa di positivo in chi ci segue.
Quindi, a luci spente ho capito che…
Può essere davvero stimolante avvicinarsi ad argomenti che non ci competono, specie se hanno una rilevanza così importante nella vita di ciascuno come il diritto. Non esiste nessun argomento troppo difficile finché ci saranno delle persone competenti disposte a spiegarli, argomentando e incentivando le discussioni costruttive.