Il potere delle parole: Vera Gheno ci racconta il valore sociale dello schwa
Vera Gheno è una sociolinguista e autrice italiana, che da sempre nella sua vita (guarda un po’) si occupa di parole. Nell’ultimo periodo è emerso sempre di più, soprattutto sui social, l’utilizzo di asterischi e schwa. Vera allora ci parla di quanto da questa scelta linguistica emerga una necessità sociale, identitaria.
Impegnata nella divulgazione di quello che lei definisce il <<linguaggio ampio>>, che non si limita ad includere ma che accoglie le istanze di tutti, ci racconta le sfumature di questo fenomeno così attuale, prendendo una posizione molto netta rispetto a chi ce lo racconta come una “moda” passeggera.
Non il “normale che include il diverso”, ma le varie diversità che imparano a convivere reciprocamente.
Se negli ultimi tempi avete visto sempre più spesso gli asterischi alla fine delle parole o l’utilizzo del simbolo schwa sui social, ma ancora non avete le idee chiare sui loro significati, questa puntata è quella che ci vuole per far chiarezza: con Vera Gheno – sociolinguista, traduttrice e scrittrice, ci siamo addentrati nei meandri del linguaggio inclusivo, o meglio, del sociolinguismo o linguaggio ampio, come preferisce definirlo Vera.
Infatti, come spiega lei stessa, il problema nel definirlo “inclusivo” è questa percezione che ci sia qualcuno che include – e che quindi ha il potere di farlo, ponendosi implicitamente in una posizione dominante – e qualcun’altro che viene incluso, come se quest’ultimo avesse bisogno dell’accettazione del primo. Bisognerebbe auspicare invece ad un’idea di accettazione reciproca.
E’ questo il principio di fondo alla base del linguaggio ampio o sociolinguismo: il senso dello schwa è quello di dare a chiunque la libertà di autodefinirsi in una logica che superi quella binaria maschio/femmina in cui molti non si riconoscono. Queste diversità sono da sempre esistite, per questo Vera Gheno preferisce vedere il linguaggio ampio come un modo di “prendersi la voce” piuttosto che “dare la voce” a queste diversità, in modo tale da mettere tutti sullo stesso piano.
L’utilizzo di diversi simboli come asterischi, chiocciole, schwa nelle parole usate per autodefinirsi rappresenta un cambiamento in corso, della realtà così come del linguaggio.
Quindi, a luci spente ho capito che…
La realtà influisce sulla lingua e la lingua influisce sul modo in cui percepiamo la realtà, ma è anche vero che ci sono molte branche del sapere – psicologico, psicolinguistico, sociolinguistico, neurolinguistico – che mostrano quanto le parole che usiamo possono modificano il nostro modo di vedere la realtà.