
Sostenibilità amichevole: Caterina Pauletti ci racconta la storia di Friendly Shop.
Friendly Shop è un negozio di Padova, che si occupa di prodotti sostenibili e zero waste. Lo store, primo in Italia, è nato nel 2018 da un piccolo sogno nel cassetto di uno dei due fondatori, nonché coniugi: Caterina Pauletti e Nicolae Teslaru. Caterina, dopo aver adottato nella sua vita privata uno stile ecosostenibile, ha deciso di fare le cose più in grande e condividere le sue scelte personali anche con gli altri, facendone un’attività. Attenzione al prodotto, cura del cliente e massimo impegno in scelte green è tutto ciò che trovate all’interno del loro shop.
Noi mettiamo in vendita sono cose che effettivamente utilizzeremo anche noi. Testiamo tutto e sono cose che poi ricompriamo noi, che anche il nostro team compra, utilizza nel quotidiano. Questo è proprio fondamentale per noi.
Ospite della nostra ottava puntata è Caterina Pauletti, co-founder di Friendly Shop. L’attività, ci racconta, è nata in una situazione un po’ bizzarra: era malata, a casa con l’influenza, e parlando e parlando con suo marito (Nicolae, il primo supporter dell’idea) ha capito di voler portare avanti un progetto tutto suo. Delirio febbrile? Forse, ma che si è trasformato in una bellissima realtà ecosostenibile.
Quello che più mi affascinava di questa attività era proprio il loro approccio friendly: un nome, una garanzia. Si propongono come primi tester del prodotti e non consigliano articoli che non soddisfino in primis le loro esigenze. Una comunicazione sincera e genuina, che traspare moltissimo anche a livello di social. In un momento in cui il tema dell’ecosostenibilità è diventato così importante e, di conseguenza, in cui spesso viene sfruttato per fare il famoso “green washing”, il trovare persone colloquiali, semplici e amichevoli rende tutto più trasparente e sicuro.
Tra le varie collaborazioni e attività che portano avanti, ne ritroviamo una particolarmente interessante. Si tratta del return-scheme. Quando un prodotto viene utilizzato, può essere riportato il vuoto in negozio e riciclato e riutilizzato. Il prodotto naturale è sostenibile, ma a volte non facciamo caso ad un altro aspetto importante, ovvero l’imballaggio. In questo modo i clienti hanno la possibilità di sfruttare nuovamente la confezione, senza ulteriori sprechi. Facile, no? Purtroppo Caterina c’ha fatto notare che è scarsamente utilizzato per chi spedisce e riceve online, per via dei costi eccessivamente alti delle spedizioni, ma noi non ci perdiamo d’animo e sappiamo che un piccolo sforzo per il pianeta va fatto anche in termini economici.
Dopotutto, se siamo in grado di spendere palate di soldi durante il Black Friday perchè <<Le magliette sono scontate a 5 euro. Ne farò scorta comprandone 20.>>, spendere i soldi per la spedizione per prodotti selezionati e di qualità è uno sforzo che possiamo fare. Conclude Caterina facendo un’importante osservazione, molto in linea con la sua filosofia. Comprende che non sia facile cambiare abitudini, ma da qualche parte bisogna iniziare. Abbandoniamo gli scetticismi, e fidiamoci (ed affidiamoci, direi) a persone che se ne occupano per noi con grande cuore ed impegno.
Quindi, a luci spente, ho capito che…
l’abito fa il monaco (ma forse parliamo più di intimo). A volte grandi aziende imbastiscono campagne pubblicitarie green, ma poi rimangono interdetti se gli si chiede come mai utilizzino ancora ingenti quantità di imballaggi di plastica. Friendly Shop invece si pone sincero e trasparente, in ogni passaggio ed in ogni momento. Esattamente come farebbe un amico qualunque, sempre pronto a consigliarti il film giusto.