
Spazio agli artisti: Alessia Romano e Federico Montagna ci raccontano il progetto Artoday
Artoday è un progetto nativo digitale: fonda le sue radici su Instagram, dove nasce con la volontà di rinfrescare la comunicazione artistica online, dapprima segnalando mostre interessanti fino a divenire una vera e propria galleria virtuale con l’intento di dare spazio agli artisti emergenti e raccontare la loro storia.
Alessia Romano e Federico Montagna, all’epoca studenti universitari, 3 anni fa hanno eretto quello che poi è diventato un importante network che si interpone tra artisti e i diversi professionisti di questo mondo: dai galleristi, collezionisti, giornalisti ai curatori.
Artoday è un luogo in cui gli artisti emergenti possono raccontarsi: “gli artisti giovani erano tantissimi ma nessuno aveva un luogo in cui potersi raccontare quindi da lì abbiamo fatto una transizione sostanziale del progetto e ci siamo messi a raccontare le storie di giovani artisti nell’ottica di capire che cosa c’è dietro l’opera”.
E’ vero che gli esordi di Artoday sono stati nel digitale ma è riuscito a costruire un’importante rete anche nell’offline. Il loro è un lavoro di ricerca continuo, dagli artisti, alla programmazione delle gallerie e di spazi indipendenti, quindi il canale di instagram è stato più che altro un volano per far conoscere un’idea imprenditoriale ma anche raggiungere più artisti e instaurare rapporti professionali con questi: è quest’ultimo il loro “punto zero”, come lo definisce Federico.
Inoltre l’uso dell’inglese gli ha dato sin da subito l’opportunità di divenire un progetto internazionale e dunque di espandere una rete sempre più solida.
Alla fine dei conti è questo il risultato più importante per Alessia e Federico: l’aver fondato e aver visto crescere una rete artistica sempre più concreta che ha dato più spazio non solo ad artisti emergenti ma anche ai fondatori stessi, che hanno dovuto farsi strada in un mondo – quello dell’arte – abbastanza consolidato, spesso ancora vittime di vecchie logiche.
Quindi, a luci spente, ho capito che…
Non sono mai stata una fan della competizione che arriva ad essere nociva e il caso di Alessia e Federico sono un ottimo esempio da questo punto di vista: apportare ognuno il proprio contributo per mezzo delle proprie abilità e qualità, facendo squadra (soprattutto in piccoli contesti) è molto più auspicabile per un ambiente lavorativo più ricco e vario.