
Sapori e profumi di Puglia: Vito ed Angelo Loré ci raccontano la nascita di AltaRè, un’attività tutta in famiglia.
AltaRè – Puglia Breadstorming è nato dall’idea della famiglia Lorè che, partendo dal desiderio di creare una realtà che potesse riunire la famiglia, ha portato un piccolo angolo di Puglia a Milano, in Corso di Porta Ticinese 76, per la precisione. Angelo, Davide, Irene e Vito hanno studiato un menù rispettoso delle tradizioni ma rivolto al futuro, pensato per un pubblico che ricerchi la genuinità dei sapori pugliesi con un twist. Assaggiare per credere.
La prima domanda sorge spontanea: com’è nata l’idea tra di voi? E come l’avete poi sviluppata?
Siamo stati divisi per parecchio tempo, e l’idea è nata proprio dal fatto di voler tornare a passare del tempo insieme, ricostruire un futuro insieme. La vita è un viaggio fatto di incontri ed episodi, che non sono mai casuali. A volte, quando si sente forte il desiderio di cambiare, di cercare nuove motivazioni occorre una scintilla per illuminare la via e ispirare nuovi passi, e questo è quello che è successo a noi. E poi la passione per i prodotti, per la nostra terra, per i suoi sapori e profumi: una bontà troppo ampia per non essere diffusa.
Come mai avete aperto proprio a Milano?
Sempre per una questione di rimettere insieme i pezzi. I ragazzi erano a Milano e quindi abbiamo deciso di raggiungerli. E’ stato poi fondamentale l’aiuto di alcuni cari amici che hanno collaborato a supportare l’idea, a definire il concept e a dare il via all’attività.
Venite tutti da percorsi lavorativi e di studio diversi e poi vi siete reinterpretati. Com’è avvenuto questo cambiamento?
L’idea è stata quella di evolversi rispetto alla tradizione, cioè innovare. Trasformando i sapori che ci avevano trasmesso i nostri antenati abbiamo trovato nuove idee: una food experience dedicata all’enogastronomia, con prodotti di eccellenza e un format innovativo. Quindi ci siamo reinterpretati noi, ma abbiamo soprattutto reinterpretato la tradizione in chiave moderna.
Le competenze che abbiamo acquisito nei nostri background ci hanno aiutato a formare un tutt’uno, arricchito proprio dalle singolarità di ciascuno di noi. Questo confronto continuo tra passato e futuro è molto stimolante.
Vi capita di avere delle idee diverse su come creare i prodotti e incorporare questo binomio di tradizione-innovazione?
Si tratta più di confronti che di scontri, sempre in un’ottica costruttiva. Abbiamo delle mentalità diverse su alcuni aspetti, ma questo è un punto di forza. Facciamo tesoro delle esperienze dei genitori proponendo un’ottica più “millennial”. C’è sicuramente un confronto tra i diversi punti di vista che ci permette poi di sviluppare l’idea migliore in tutta la sua dinamicità. L’innovazione sta anche nei costruire da un prodotto base, che tutti conoscono, una versione gourmet.
Mi rivolgo soprattutto ai figli: che sviluppo avrà questa attività nel futuro?
Oltre ad offerte genuine ed in linea con la tradizione, stiamo creando dei menù stagionali che rispettino pienamente la maturazione delle materie prime, dei cicli della natura. La materia prima stagionale ci permetterà di replicare questo format dando l’opportunità a più persone di gustare la cucina pugliese.
Per quanto riguarda le vostre competenze, come avete conciliato gli studi più accademici con una formazione di tipo learning by doing?
Lo studio è stato fondamentale nella comprensione dei meccanismi di gestione amministrativa e contabile. Questo tipo di formazione, svolta tra l’altro all’Università Cattolica, ci ha dato degli strumenti tecnici che ci hanno permesso di creare dei report, svolgere indagini di mercato e studi grazie ai quali abbiamo preso delle decisioni più consapevoli e definito degli obiettivi più mirati per la nostra attività.
C’è stato in particolare un evento scatenante o una persona particolare che vi hanno spinto verso questa idea all’inizio?
E’ stato Davide, il fratello più piccolo, a dare il via all’idea. Occupandosi già di panificazione e amando profondamente questo mondo, ha sentito il desiderio di coinvolgere anche il resto della famiglia in questa attività.
Anche Irene poi, che è la madre, ha saputo sviluppare delle idee incredibili a partire dalla tradizione.
In questo puzzle che avete creato mettendo insieme i pezzi, quale è l’equilibrio tra lavoro e famiglia?
Abbiamo dei valori comuni e abbiamo capito che questi devono essere portati avanti insieme. Poi il nostro business diventa un motivo per evolversi, migliorando la qualità delle nostre proposte, cercando di imparare dagli eventuali errori. Questa è la nostra filosofia.
Com’è stato aprire un’attività nel settore food proprio all’inizio della pandemia?
L’amore e il desiderio di sentire proprio questo progetto ci hanno dato la forza di superare questo ostacolo. Come nei matrimoni: ci sono dei momenti difficili, ma se l’amore è forte si riesce a superarli insieme.
Poi non ci mancano determinazione e tenacia, da bravi pugliesi. In un momento difficile come quello che abbiamo passato, abbiamo capito che trovare delle soluzioni efficaci sarebbe stato indispensabile per andare avanti. Abbiamo capito che non potevamo arrenderci. E ci auguriamo che, con un po’ di prudenza, si possa superare questo momento difficile e ritrovare un po’ di tranquillità.